Soltanto 1.226 hanno partecipato ai tirocini nelle imprese di “Garanzia giovani”
In inglese sono Neet, un acronimo che indica i giovani non occupati e nemmeno impegna- ti nello studio. Nel Novarese sono 7.078 i ragazzi tra 15 e 29 anni che rientrano in questa categoria e dal 2014 hanno ade- rito al progetto «Garanzia giovani», la versione italiana del piano europeo per la lotta alla disoccupazione. Baici: «Progetto parziale» Il dato è emerso nel convegno organizzato ieri all’Università del Piemonte orientale, cha ha riunito gli enti impegnati a sviluppare il programma di proposte anti esclusione. «Siamo una società anziana, eppure fati- chiamo a trovare spazio per i ragazzi - avverte Eliana Baici, direttrice del dipartimento di studi per l’economia e l’impresa -. “Garanzia giovani” si è rivelata un’iniziativa parziale. Oltre alle esperienze di lavoro è stato giusto creare una rete che puntasse sull’inclusione offrendo qualche proposta di volontariato». Sui 7 mila iscritti, in 1.226 hanno partecipato a un periodo di tirocinio in azienda: il manifatturiero ne ha assorbiti il 40%, seguono servizi e commercio, alloggio e ristorazione, costruzioni, sanità e assistenza secondo i dati raccolti dall’Agenzia Piemonte lavoro. Per 16 dei giovani impegnati nel comparto più coinvolto, l’opportunità di inserimento non si è limitata allo stage: l’associazione «Territorio e cultura onlus» li ha invitati a svolgere ulteriori attività. Questo secondo progetto, nato nel 2016 e di impronta novarese, si intitola «Civic neet» e comprende numerosi partner: Upo, Università di Pavia, Camera di commercio, Ain, Comune e Regione con il sostegno di Fondazione Cariplo. «É stato un esperimento e speriamo diventi un modello - auspica Franca Franzoni, vice presidente della onlus -. Bisogna integrare le politiche attive del lavoro a quelle di comunità. Questo consente di sviluppare competenze trasversali, oltre che specifiche, e di stabilire contatti che possono rivelarsi utili nella ricerca di un’occupazione». Quattro giovani hanno ad esempio dipinto dei murales sulla facciata del municipio e dell’oratorio di Briga Novarese. «Uno di loro ha così ripreso a studiare al liceo artistico avviando anche qualche collaborazione - spiega il sindaco Chiara Barbieri -. Altri due hanno iniziato a lavorare, mentre il quarto è ancora alla ricerca di un posto». Di recente il programma si è esteso all’istituto Omar di Novara, che accoglie cinque giovani in un piano di orientamento peer to peer. «La proposta è solo un frammento del nostro vasto piano occupazionale - racconta il dirigente scolastico Franco Ticozzi -. Anche grazie a “Garanzia giovani” abbiamo inserito più di 180 ex alunni nel mondo del lavoro e solo nel 2017, quando l’attività del nostro ufficio è entrata a pieno regime, abbiamo portato in azienda 104 ragazzi: di solito firmano un contratto di sei mesi in tirocinio, ma il 95% viene alla fine confermato».
Articolo del 25 novembre 2017 tratto da LA STAMPA