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Fenomeno Neet, ecco i numeri a Novara

Dall’analisi del Portale Garanzia Giovani presentata venerdì al convegno di Territorio e Cultura Onlus

Erano oltre 7 mila i profili registrati al 30 ottobre al portale regionale di Garanzia Giovani nella provincia di Novara. Tra loro quasi 5 mila hanno avuto un’occasione per uscire dallo status di “neet”, cioè di giovane che non studia né lavora, tra questi poco più di 1200 hanno avviato un tirocinio lavorativo. Sono i dati salienti del report presentato in occasione del convegno “Oltre Garanzia Giovani: nuove forme d’integrazione tra misure di attivazione del mercato del lavoro e inclusione sociale”, che si è tenuto venerdì 24 novembre al Dipartimento di Economia dell’Università del Piemonte Orientale.Il maggior numero di aderenti a Garanzia Giovani a Novara ha un’età compresa tra i 18 e i 24 anni (il 65% del totale), il 26% ha un’età compresa tra i 25 e i 30 anni; il 9% è minorenne. Solo nella fascia degli over 25 si nota una prevalenza femminile; negli altri due casi invece sono i ragazzi a prevalere. Quanto a titolo di studio (dato disponibile solo su 6669 profili): 793 hanno un’istruzione universitaria; 3614 hanno un diploma e 2262 hanno un titolo equivalente o inferiore alla licenza media. Sul numero totale circa il 10% corrisponde a soggetti di origine straniera.Ad inizio mese il programma Garanzia Giovani aveva avviato misure (che possono andare dal tirocinio lavorativo all’inizio di un nuovo corso di studi) per il 67% dei giovani profilati, cioè per 4770 iscritti totali. Di questi 1226 erano dei tirocini lavorativi. Il peso di questa misura tra le politiche attive erogate nell’ambito di Garanzia Giovani si è mantenuto preponderante sino all’anno scorso poi, con il termine del cofinanziamento dei tirocini, le percentuali sono cambiate. Quanto alle imprese ospitanti il settore principale è di gran lunga il manifatturiero, con ben 451 attivazioni. Negli altri settori sono da rilevare i 247 nell’ambito dei servizi; i 222 nel commercio e i 64 nell’ambito delle costruzioni.Il titolo di studio sembra essere, dai dati disponibili, ancora un buon viatico per ottenere un tirocinio e accostarsi così al mondo del lavoro. Tra i laureati il 22% ha avuto accesso a un tirocinio, tra i diplomati il 21%, per chi ha un titolo inferiore la percentuale invece scende al 13% . I soggetti più attivi nel far partire i tirocini ci sono le agenzie per il lavoro, con il 70% dei tirocini attivati. Esse hanno nell’ultimo anno notevolmente aumentato la loro distanza dai Centri per l’impiego e dai Centri di istruzione professionale, associazioni di categoria e altri enti accreditati.

Articolo del 27 novembre 2017 tratto da Corrieredinovara.com