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CivicNeet: 15 giovani ritrovano la via

Protagonisti ragazzi che non studiano ne lavorano: riabilitati con l’impegno sociale strutturato

Non solo stage, ma anche inclusioni in progetti di comunità. E’ la “ricetta” proposta dal progetto “CivicNeet –Sviluppo di comunità”, in fase di sperimentazione nel Novarese. A promuoverlo e l’Associazione Territorio e Cultura Onlus, nata intorno al Corriere di Novara, con la partnership di Regione Piemonte, Associazione Industriali di Novara e Camera di Commercio. Protagonisti sono 15 cosiddetti Neet, cioè giovani dai 15 ai 29 anni che non studiano ne lavorano.

Una condizione in costante crescita visto che recenti stime dell’Istat ipotizzano che sia da considerare “neet” ben il 25% della popolazione italiana in quella fascia d’eta. Il progetto, finanziato dalla Fondazione Cariplo, e seguito da un gruppo di ricercatori, composto da studiosi di diverse discipline del Dipartimento di Economia e Studi per l’Impresa dell’Università del Piemonte Orientale e del Centro Interdipartimentale di Studi e Ricerche sui Sistemi di Istruzione Superiori dell’Università di Pavia. ≪ L’ipotesi di base e di andare oltre lo stage, perché - spiega Giacomo Balduzzi del team di ricerca - siamo partiti dal convincimento, peraltro molto condiviso da un gran numero di osservatori, che le politiche attive del lavoro diano risultati limitati rispetto al problema della disoccupazione giovanile in generale e al tema dei neet in particolare. Le misure di attivazione del mercato del lavoro possono migliorare nel breve termine l’incontro tra domanda e offerta, soprattutto in momenti di espansione del ciclo economico, ma sono in grado di dare risposte solo parzialmente efficaci rispetto alla marginalità sociale e ai fattori di ostacolo più profondi e con effetti di lungo termine che limitano l’accesso al mercato del lavoro e incrementano il tasso degli abbandoni scolastici precoci≫. Il progetto CivicNeet ha dunque proposto a 15 soggetti, partecipanti al programma governativo Garanzia Giovani, di affiancare allo stage un “progetto di comunità”, cioè un impegno civico con un’associazione o con la comunità locale per rafforzare la rete di legami e maturare competenze umane e professionali trasversali. ≪La Regione Piemonte ha deciso di esser partner e di accompagnare il progetto Civic Neet per l’innovazione con la quale si vuole coinvolgere una fascia sociale, quella dei Neet, che gli ultimi rapporti su povertà ed inclusione pongono come quella maggiormente a rischio di fragilità – commenta al proposito l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Augusto Ferrari - Come istituzione abbiamo l’onere e l’onore di sostenere progetti come questi che cercano di rispondere a nuove criticità, più complesse sia da intercettare che da affrontare, sviluppando un approccio territoriale al problema, che valorizza tutti i soggetti interessati. Il progetto ha il valore aggiunto di utilizzare lo strumento Garanzia Giovani per promuovere l’inclusione attiva di ragazzi che hanno tutta una vita davanti." Il tipo di impegno scelto e stato trasversale. C’e chi sta dando una mano in un centro servizi di un quartiere popolare di Novara, chi ha supportato l’attività di una compagnia teatrale parrocchiale di Arona, chi ha collaborato in un centro di animazione nel Borgomanerese, chi ha dato una mano alla realizzazione di un festival musicale estivo nell’Ovest Ticino. Più omogenea e la “provenienza scolastica e lavorativa”dei ragazzi: la gran parte sono diplomati o qualificati attivi in aziende del settore manifatturiero. Come spiega ancora Giacomo Balduzzi: ≪Queste due caratteristiche sono molto rappresentative della popolazione di riferimento: più della meta degli iscritti al portale Garanzia Giovani residenti in provincia di Novara al momento della selezione erano diplomati o qualificati, mentre la maggior parte dei tirocini attivati sul territorio fino a quel momento erano nel settore manifatturiero≫. Le premesse e i primi risultati del progetto pilota sono stati presentati recentemente anche a Neeting, convegno nazionale sui Neet che si e tenuto all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Qui il progetto CivicNeet ha rappresentato una delle quattro sperimentazioni d’eccellenza attivata in Italia. ≪Un importante riconoscimento per il nostro progetto, selezionato anche per aver saputo operare in una logica territoriale, valorizzando le risorse già presenti in Provincia ≪sottolinea Giacomo Balduzzi. Il paper presentato al Convegno e stato firmato anche da altri studiosi coinvolti nel progetto Michele Rostan, Davide Servetti, Eliana Baici, Giorgia Casalone e Carmen Aina (queste ultime del Dipartimento di Economia dell’Università del Piemonte Orientale).

 

Articolo di Lucia Panagini tratto da Corriere di Novara, 9 gennaio 2017